L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che, oltre a compromettere la memoria, influisce profondamente sulla vita quotidiana di chi ne è colpito e delle persone che se ne prendono cura.
Se è vero che non esiste ancora una cura definitiva, è altrettanto vero che possiamo contare su strumenti in grado di rendere più semplice e dignitoso il percorso di chi vive questa realtà.
Tra questi, le applicazioni per smartphone rappresentano oggi un aiuto prezioso: semplici, intuitive e sempre a portata di mano, possono supportare sia le persone con questo problema che i caregiver in molti aspetti della vita di tutti i giorni.
Nel 2017 quando scrissi uno dei miei primi articoli ero rimasta molto colpita dalla storia umana di Emma Yang, ho pensato ad una ragazza piena di forza che voleva aiutare ma se avete un attimo di tempo guardate questo aggiornamento del 2025.
https://seas.harvard.edu/news/2025/05/senior-profile-emma-yang
Emma Yang, laureata in informatica nel 2025 (Eliza Grinnell/SEAS)

Un salto indietro: Timeless, l’app che ha fatto scuola
Articolo NonSoloWork del 2017
È nata dalla mente di una ragazzina di 12 anni, Emma Yang, un’applicazione che aiuta le persone colpite da Alzheimer nella funzione a loro più difficile: ricordare.
Con la collaborazione della Dott.ssa Melissa Kramps, esperta del morbo di Alzheimer, e il sostegno dei genitori informatici, Emma ha sviluppato Timeless, un’app capace di associare a un volto il nome e il legame di parentela, grazie a un algoritmo di riconoscimento facciale.
L’idea è nata dall’amore per la tecnologia e dal dolore di non essere più riconosciuta dalla nonna, colpita da Alzheimer.
Tra le funzioni, anche un sistema di notifiche che avvisa se si è già chiamata una persona, evitando ripetizioni dovute alla perdita di memoria.
Questo progetto ha dimostrato come il supporto tecnologico possa affiancare l’amore e la cura personale, elementi essenziali per chi vive questa malattia.
Fonte originale: timeless.care
Aggiornamento 2025: Oggi Timeless non è più disponibile negli store, ma la sua eredità ha aperto la strada a numerose app e soluzioni tecnologiche che oggi offrono supporto concreto, andando incontro alle esigenze di pazienti e famiglie.
Le app di oggi: categorie e usi principali
1. Stimolazione cognitiva
Queste app propongono esercizi di memoria, logica e attenzione per mantenere attivo il cervello il più a lungo possibile:
- MindMate – Giochi cognitivi, consigli nutrizionali e attività fisiche.
- Lumosity, CogniFit, Peak – Allenamenti mentali personalizzati.
- Memory Lane Games – Basato sul ricordo e la reminiscenza, con quiz e foto.
💡 Per sessioni brevi e regolari, da non affaticare la persona.
2. Promemoria e organizzazione
Funzioni pratiche per ricordare impegni, medicine e attività quotidiane:
- It’s Done! – Checklist semplicissima con conferma visiva.
- Alzheimer’s Daily Companion – Supporto anche per chi assiste, con suggerimenti.
💡 Meglio impostarle insieme al caregiver per evitare confusione.
3. Supporto emotivo e benessere
Il benessere emotivo è fondamentale: la musica, le immagini e la calma aiutano a ridurre ansia e agitazione.
- SingFit – Musicoterapia personalizzata con brani su misura.
- MyReef 3D Aquarium – Un acquario virtuale per momenti di relax.
Meglio integrare questi strumenti nei momenti di maggiore irrequietezza della giornata.
4. Supporto per i caregiver
App pensate per facilitare il lavoro e la serenità di chi assiste:
- My ALZ Journey – Gratuita, dell’Alzheimer’s Association, con guide, strumenti e risorse locali.
- Dementia CareAssist – Sviluppata dal NIH per gestire comportamenti difficili.
💡 Queste app sono un aiuto, ma non sostituiscono il supporto umano di gruppi e associazioni.
Uno sguardo al futuro: tecnologie emergenti
Oltre alle app già disponibili, si stanno sviluppando strumenti basati su Intelligenza Artificiale e dispositivi indossabili:
- QuikTok – Servizio AI via telefono, per compagnia e monitoraggio.
- MedaCareLLM – Occhiali smart che riconoscono volti e oggetti.
- MemoryCompanion – Assistente virtuale personalizzato per dialogare e stimolare ricordi.
Come scegliere l’app giusta
- Valutare il livello di autonomia – Un’interfaccia semplice è fondamentale.
- Testare insieme – Il paziente deve sentirsi a proprio agio.
- Integrare nella routine – L’app deve diventare parte della giornata, non un peso.
- Mantenere il contatto umano – Nessuna tecnologia sostituisce il calore di una presenza reale.

Attenzione purtroppo è probabile che alcune App non si vedono negli store italiani per due motivi:
- Restrizioni geografiche degli sviluppatori
- Alcune app (come Alzheimer’s Daily Companion di Home Instead Senior Care®) sono pubblicate solo negli store di determinati Paesi, in genere USA, Canada o UK.
- Questo significa che se il tuo account Google o Apple è impostato sull’Italia, non compaiono nei risultati di ricerca né sono scaricabili.
- Politiche degli store
- A volte gli sviluppatori scelgono di non distribuire l’app a livello globale per motivi legali, di lingua o di gestione del servizio (es. supporto telefonico attivo solo in certi Paesi).
- In altri casi, l’app è stata rimossa o mai caricata negli store europei.
💡 Come verificare o aggirare la limitazione
- iOS: cambiare temporaneamente il Paese/Regione nelle impostazioni dell’Apple ID (serve un indirizzo valido e metodo di pagamento del Paese scelto).
- Android: cambiare Paese nel Play Store dalle impostazioni dell’account Google (anche qui serve un indirizzo del Paese selezionato).
- Alternativa: cercare sul sito ufficiale se offrono una versione web app o un file APK (per Android) scaricabile direttamente.
Il mio pensiero
Benché ognuna di queste App meriti un approfondimento specifico che qui non ho affrontato, ciò che desidero trasmettere è un invito: “usare la tecnologia per migliorare, laddove possibile, le difficoltà che ci troviamo ad affrontare“.
Farlo con attenzione, consapevoli che nessun dispositivo potrà mai sostituire l’amore, la presenza e il calore umano. Ma, se usata con sensibilità, può diventare un valido alleato per rendere alcuni passaggi meno gravosi, restituendo tempo ed energia a ciò che davvero conta: la relazione.
Vuoi condividere il tuo pensiero con me? Scrivimi a paolasantini@therighttool.it




